martedì 29 maggio 2012

Terremoto 2012

E' in momenti come questi che la solidarietà radicata nell'essere umano torna a galla. 
Quella bontà dimenticata e seppellita dalle banalità quotidiane che ci spingono a perdere la coscienza del senso della vita, il suo valore, la sua bellezza, ad apprezzare il futile dimenticandoci che anche le piccole cose che ci circondano sono meravigliose.
Assetati di noi stessi, arrabbiati per un treno in ritardo, una porta sbattuta, un vaso rotto, un cane che abbaia continuamente... improvvisamente tutto ciò scompare per lasciare il posto all'amore per la vita pericolante, piena di crepe, sempre incognita, non prevedibile. Ci si rende conto solo ora di quanto sia bello il treno in ritardo, di quanto sia piacevole ascoltare il rumore di una porta sbattuta o di un vaso rotto o di un cagnolino che tenta di comunicarci la sua sete di affetto.
Mi commuovo sempre di fronte a questa inaspettata solidarietà, questa voglia che ha l'essere umano di farsi forza unendosi ai suoi simili. La gente in questi giorni sembra, nonostante tutto, più affettuosa, vive nel panico ma cerca rifugio nel cuore degli altri.
Persone inaspettate si affannato per aiutare come possono chi ha bisogno perché è questa l'origine dell'essere umano, ricordiamocelo.
Ricordiamocelo sempre non solo nei momenti di pericolo.
Ricordiamoci della storia perché anche queste scosse faranno parte della storia d'Italia e saranno radicate nelle nostre coscienze. Quando tutto ciò sarà finito, quando torneremo alla normalità, senza polemiche, apprezziamo l'unione umana e ricordiamocela nel futuro, fermandoci a osservare ciò che è rimasto intatto tra i cocci del terremoto: l'amore per la vita di chiunque.

sabato 21 aprile 2012

4 storie 2 lingue: recensione del film “To Rome with love” di Woody Allen (2012)

Nel film si intrecciano 4 storie il cui montaggio cinematografico non fa perdere loro la carica emotiva che danno allo spettatore.
Eccole elencate secondo i nomi degli attori che le interpretano:

1 – Woody Allen
2 – Alec Baldwin
3 – Antonio Albanese
4 – Roberto Benigni

La prima cosa che salta all'occhio allo spettatore attento è che attori italiani recitano in italiano fra loro e gli stranieri in inglese, cioè non c'è stata la fusione delle nazionalità. (forse perché gli italiani non sanno l'inglese o viceversa?).

1 – Woody
Credo sia la storia meglio riuscita o per lo meno non ci sono errori cinematografici e le risate non mancano per l'assurdità del contesto surreale tipica di Woody.

2 – Alec
Anche in questo caso si vede lo stile di Woody, soprattutto quando casualmente il regista di Los Angeles con il quale la giovane protagonista dovrà andare a lavorare si chiama proprio Strombel, come il giornalista defunto nel film “Scoop” (non credo sia un nome molto diffuso negli USA come potrebbe essere Smith).
Ma è proprio in questo episodio che appare uno zampino tutto italiano (o forse dovrei dire uno zampone!): il messaggio subliminale pubblicitario dei salumi Beretta. E' la scena della preparazione del sugo nella lussuosa casa di 2 studenti universitari che non sentono per nulla gli effetti della crisi. La prima inquadratura mette in risalto nella parte sinistra dello schermo una bella confezione di prosciutto casualmente uscita dalla borsa della spesa e casualmente con la scritta nella giusta posizione facilmente leggibile dallo spettatore. Ma se anche questo fosse stato un puro caso, ci si chiede in quante famiglie italiane ci sia un grande adesivo della medesima ditta attaccato al frigorifero, un adesivo forse inesistente: dove lo posso trovare? E soprattutto lo attaccherei al frigorifero tra le mie calamite colorate?

3 – Antonio
Questa è la storia che mi è piaciuta di meno. Mi sono chiesta per tutta la durata del film come mai due ragazzi originari di Pordenone hanno uno spiccato accento romano.
Albanese interpreta magnificamente la sua parte. Scamarcio invece non viene ripreso nel viso, ma solo la sua “coppa” per diversi minuti mentre parla a letto con la ragazza (le povere fan dell'attore italiano ne saranno rimaste deluse!): inquadratura forse un po' maschilista.

4- Roberto
Anche questa è una divertente storia ben interpretata dall'attore che strappa risate con poche smorfie e sguardi. Storia già sentita o letta ne “Il privilegio di essere una star” di S. Joncour o posso citare anche “Brando Street: la scomparsa di una comparsa” della sottoscritta... ma ci sono altre fonti bibliografiche per il tema che tratta.
Qualche errore cinematografico lo si trova anche qui: Benigni esce di casa con la valigetta, viene assalito dalla stampa, appoggia la valigetta sull'auto e quando ritorna questa non c'è più.
E' noto che i film di Woody sono a basso budget, lui stesso in “Conversazioni su di me e tutto il resto” afferma che nei suoi film inserisce una musica antica già decaduta dai diritti siae. Ma il riciclaggio delle comparse mi giunge nuovo. Nell'ultima scena, quella dove Benigni e la moglie passeggiano in una specie di via Vittorio Veneto, se si osserva qualche comparsa che passeggia guardando qua e là senza una meta precisa come se sapesse che sta facendo la comparsa, si potrà notare che riappare nella stessa direzione di camminata, o che pare torni indietro (vedi la donna bionda) e attraversi la strada. Insomma danno l'impressione di essere stata riutilizzate.
Nella medesima scena inoltre incuriosisce il passaggio di un autobus rosso a due piani tipicamente londinese con la scritta “with” nella fiancata, lì per lì si potrebbe pensare che la scena sia stata girata a Londra e non in via Veneto, ma ci si riorienta osservando che il bus tiene la destra (ma sono così frequenti questi tipi di bus totalmente coperti a Roma?).

Concludendo, Allen mi è sembrato stanco ma devo dire che in alcune scene mi sono letteralmente scompisciata dalle risate (però solo da quando gli altri unici spettatori di tutta la sala, seduti di fianco a me, hanno smesso di parlare e sgranocchiare croccanti patatine)!